MONSTER BLOCK TEEN’S®. UN GIRO NELL’ INSEGNAMENTO DELLA PALLAVOLO

A cura di:  Horacio Gómez & José Fotia (Argentina)

Introduzione

Monster Block Teen’s è una metodologia che si fonda su principi scientifici come la Pedagogia Non Lineare e l’approccio Ecologico. Sono contento di poter condividere con voi questo bellissimo progetto, portato avanti da due grandi insegnanti come Horacio e José.

Ci sono due modi per avvicinare ragazzi e ragazze alla pallavolo: attraverso tecniche di insegnamento o attraverso giochi motori con finalità tattiche.

Ce n’è solo uno che è interessante per loro, ed è attraverso il gioco e l’attacco. Da queste idee nasce Monster Block Teen ́s® (di seguito, MBT) (Fotia-Gómez: 2014), il cui obiettivo è imparare la pallavolo attraverso le forme giocate, con un contenuto centrale che risponde alla sua logica interna: l’attacco.

MBT è una proposta didattica di pallavolo attraverso unità didattiche di giochi modificati (semplificati), che rispondono all’obiettivo principale, ottenere punti attraverso l’attacco, in particolare la schiacciata (Fotia, 2015).

Le forme di gioco di MBT. Verso una proposta inclusiva

Foto Credit: José Fotia.

MBT può essere giocato con tre forme di organizzazione strategica, ciascuna a sua volta con diverse possibilità nel modo di giocare.

In tutti i livelli, poiché la pallavolo è uno sport di cooperazione e opposizione, si gioca due contro due e l’obiettivo è quello di far toccare alla palla il campo opposto attaccandola, lanciandola o colpendola, a seconda delle possibilità individuali.

Tale intenzionalità didattica cerca di manipolare la complessità in funzione dei diversi livelli di difficoltà oggettiva (Famose 1992), poiché, come abbiamo detto prima, ogni ragazzo o ragazza parte da diverse età motorie.

L’obiettivo permanente è favorire la comprensione delle logiche della pallavolo e l’acquisizione delle tattiche e delle tecniche di attacco di base, in un percorso didattico che va dal gioco alle parti.

Un aspetto centrale di questa logica è la caratteristica della struttura della pallavolo: ogni azione è parte di una catena temporale e sequenziale di situazioni.

Tradotto questo in didattica, significa che l’esercizio di gesti isolati deve essere evitato, e, quindi, in MBT le possibilità di gioco proposte costituiscono un vero bagaglio di esercizi di sintesi delle situazioni che caratterizzano la pallavolo, e che, fin dall’inizio, insegnano il passaggio tra i fondamentali.

Prima forma di gioco

Inizia con un attacco in salto senza corsa (lancio a una o due mani, tocco o pugno). Chi difende l’attacco nell’altro campo, deve farlo prendendo la palla prima del contatto con il terreno. Se ci riesce, si avvicina alla rete e attacca. La squadra che ha effettuato l’attacco passa alla difesa e segue la sequenza. Se la verticalizzazione del salto è consolidata, si inserisce il muro.

Seconda forma di gioco

Chi difende, passa (arma) la palla con un lancio o un palleggio al proprio compagno, che eseguirà l’attacco. Come nella forma precedente, purché la verticalizzazione dei salti sia moderatamente stabilizzata, si può inserire il muro.

Attaccare dal passaggio di qualcun altro costituisce un attrattore, un contenuto prezioso da insegnare nel percorso didattico.

Terza forma di gioco

Chi difende prende palla e la passa al compagno, che si prepara per l’attacco. L’impostazione può essere eseguita con palleggio o lancio (se il palleggio non è ancora consolidato). Come nelle precedenti forme di gioco a seconda delle scelte e delle possibilità individuali, si può giocare con un muro.

Monster Block teen’s e Pedagogia non Lineare: autostruttura tecnica

In MBT i giocatori sono i principali protagonisti. Esplorano, scoprono e si organizzano per trovare soluzioni ai problemi posti dalle situazioni di gioco, sempre casuali. L’apprendimento nasce così in primo luogo, in una situazione didattica fatta di interazioni dei partecipanti (e delle loro possibilità corporee, motorie, affettive, cognitive), con il contesto del gioco (tipo di superficie, spazio, ecc.). spazio disponibile, aree libere al di fuori del campo di gioco, ecc.) e il set di compiti (regole, obiettivi, numero di giocatori, ecc.), (Torrents, 2015).

In secondo luogo, in situazioni adidattiche (Brousseau, 1997), in cui i problemi sono destinati a essere risolti senza l’intervento dell’allenatore. In questa prospettiva, si allontana dai compiti chiusi, dalle ripetizioni a blocchi e dalle situazioni analitiche.

Da questo quadro, abbiamo potuto verificare empiricamente in un record longitudinale, che, con poche informazioni -o nessuna- riferite all’obiettivo finale delle azioni, ragazzi e ragazze scoprono aspetti meccanici e coordinativi delle tecniche nelle situazioni di gioco. Le immagini 1, 2 e 3 mostrano solo alcuni esempi:

Adozione della posizione difensiva di uno studente di 5a elementare rispetto a un giocatore della Nazionale Italiana
Tecnica di muro costruita in autonomia da uno studente di scuola elementare di 6° grado
Impostazione della postura di alzata. Una studentessa di quinta elementare rispetto a una giocatrice professionista alle Olimpiadi di Londra 2012.

Autostrutturazione e biomeccanica del braccio in attacco

I modelli tecnici circolanti riguardanti il ​​caricamento del braccio in attacco nella pallavolo (contemporaneamente ciascuno con qualche variazione in relazione all’altezza della spalla rispetto al polso) sono “arco e freccia ” (Fig. 4 e 5), “click – snap-” e “rotator o circolare -back swing-”.

Secondo quanto sopra, nella trilogia del giocatore, nel contesto del gioco e nel compito, abbiamo riscontrato che ragazzi e ragazze strutturano i loro gesti tecnici in numero maggiore attorno agli ultimi due, ovvero clic e braccio circolare. Secondo una ricerca di Seminati, Marzaric, Vacondio, Minettia (2015) e Giatsis, Markus, Hatzimanouil, Dieckmann, Stergiou (2021), ci sono alcuni indicatori che dimostrano come entrambi i meccanismi sono i più sicuri in termini di prevenzione delle lesioni croniche alla spalla.

Ciò potrebbe indicare che la stessa costruzione dei gesti tecnici include anche gli adattamenti necessari per la protezione delle articolazioni della spalla.

Caricamento del braccio: arco e freccia

Il risultato del confronto tra la meccanica del braccio d’attacco (arco e freccia) tra uno studente di quinta elementare e un giocatore russo alle Olimpiadi di Rio 2016 è sorprendente
Studentessa di quinta elementare che confronta la meccanica del braccio (arco e freccia) con una giocatrice professionista.

Caricamento del braccio: snap

Quando il braccio incaricato del colpo prepara la sua azione di contatto con la palla, si sposta all’indietro, si posiziona il polso all’altezza delle spalle e si apre la mano.

Tecnica snap

Caricamento del braccio: circolare

Quando il braccio che colpisce prepara la sua azione di contatto con la palla, il polso è posizionato al di sotto dell’altezza della spalla e il gomito descrive un movimento circolare verso l’estensione del braccio che colpisce.

Tecnica del braccio d’attacco circolare

Conclusioni

Monster Block Teen ́s significa svolta, verso nuove forme giocate, basata sul fondamento della pallavolo che motiva la pratica e le dà un significato: l’attacco.

Ecco perché è così interessante e motivante. È divertente, inclusivo e ricco di aspetti motori e comprensivi (Bunker, D., Thorpe, R, 1983). Fin dalla sua comparsa come alternativa alla tradizionale introduzione alla pallavolo, abbiamo assistito a un grande afflusso di ragazze e ragazzi in diversi club di pallavolo.

Del resto Rousseau lo diceva già:

L’infanzia ha i suoi modi di vedere, pensare e sentire; Non c’è niente di più sciocco che cercare di sostituirli con i nostri”.

Bibliografia

Brousseau, G. (1997). Theory of Didactical Situations in Mathematics. Kluwer Aca- demic Publishers

Bunker, D.J. Thorpe, R.D. (1983). “A model for the teaching of games in secondary schools”. En Bulletin of Physical Education 19, (1) pp. 5-9.

Famose J. Pierre. (1992) Aprendizaje Motor y Dificultad de la Tarea. Barcelona: Pai- dotribo.

Fotia J. (2012) Voleibol, lógica interna e iniciación. Revista Acción Motriz, (10), 76- 83. Recuperado de: http://www.accionmotriz.com/autores_ver.php?id=78

Giatsis G., Tilp M., Hatzimanouil D., Dieckmann C., Stergiou A., (2021). Beach volleyball spike arm swing techniques of Olympics and world championships win- ners (1996–2019) reveal gender differences. Recuperado de: https://jour- nals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/17479541211024151

Seminati, E., Marzari, A., Vacondio, O., and Minetti, A.E. (2015). Shoulder 3D range of motion and humerus rotation in two volleyball spike techniques: injury prevention and performance. Sports Biomech. 14, 216–231. https://doi.org/10.1080/14763141.2015.1052747.

Torrents C. (2005). La teoría de los sistemas dinámicos y el entrenamiento depor- tivo. Tesis Doctoral, recuperado de: https://core.ac.uk/download/pdf/16212542.pdf. Universidad de Lleida, España.

Contatti

http://www.instagram.com/monster_block_teens

Mail: monsterblockteens@vacanzagroup.com

Autori

Prof. José Antonio Fotia

fotiajose@gmail.com

josefotia@fahce.unlp.edu.ar

Professore all’Università Nazionale di La Plata, Argentina. Allenatore Internazionale di Pallavolo di II livello Dichiarato “Esperto in Sport, Didattica e Metodologia”, dalla Commissione Universitaria Nazionale Argentina (CONEAU)

Prof. Horacio Enrique Gómez

horaciogomez1313@gmail.com
horacioe.gomez@bue.edu.ar

Allenatore Nazionale di Pallavolo di II livello (Argentina).

Segretario Tecnico della Federazione Metropolitana di Pallavolo (Buenos Aires, Argentina).

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